Ti sveglia all'improvviso la contraerea. Prima il sottile e persistente fruscio delle raffiche di mitra. Poi i colpi isolati di mortaio che fanno tremare i vetri. Arriva alla fine, ma già te l'aspetti, la batteria di missili in un crescendo concitato. Esplodono con fragore e illuminano a giorno la camera da letto con vivide striature di luce disegnate dalla veneziana semiaperta.
In sottofondo un cantante neomelodico ti racconta il suo amore per Carmela e la frittata di maccheroni.
Quando apri gli occhi sei sudato e asciughi le gocce di paura con un cuscino già fradicio. Pensi ai racconti di guerra di tuo nonno, agli sfollamenti. Hai l'istinto di scappare, ma dura solo un attimo.
Quello che ti serve per ricordarti che abiti di fronte ad un ristorante da matrimoni che al termine dei ricevimenti offre sempre agli sposi i fuochi d'artificio.
Fatti esplodere nel cortile della scuola di fronte casa.
Abusivamente.