martedì 20 agosto 2013

Un amore scoppiettante


Dormi. Con un sonno leggero leggero, minato dal caldo e dall'adrenalina per un calcetto concluso da poco. 

Ti sveglia all'improvviso la contraerea. Prima il sottile e persistente fruscio delle raffiche di mitra. Poi i colpi isolati di mortaio che fanno tremare i vetri. Arriva alla fine, ma già te l'aspetti, la batteria di missili in un crescendo concitato. Esplodono con fragore e illuminano a giorno la camera da letto con vivide striature di luce disegnate dalla veneziana semiaperta.

In sottofondo un cantante neomelodico ti racconta il suo amore per Carmela e la frittata di maccheroni.

Quando apri gli occhi sei sudato e asciughi le gocce di paura con un cuscino già fradicio. Pensi ai racconti di guerra di tuo nonno, agli sfollamenti. Hai l'istinto di scappare, ma dura solo un attimo.


Quello che ti serve per ricordarti che abiti di fronte ad un ristorante da matrimoni che al termine dei ricevimenti offre sempre agli sposi i fuochi d'artificio. 

Fatti esplodere nel cortile della scuola di fronte casa.
Abusivamente.

giovedì 8 agosto 2013

Inno al calcetto di mezza età



le tagliatelle che fumano già,
la pioggia suona sul davanzale.

metti la sciarpa che freddo fa,
esci in strada a pisciare il cane.

sbadigli stanco e insonnolito,
il ginocchio ti fa male, merda.

cambi sospirando un pannolino,
e all'improvviso profuma d'erba.

la (di)partita del cuore
corse sfrenate,
non senti il dolore,
tra calci e legnate.

solo nella stanza verso sera,
infili il completino granata.

il parastinchi e la cavigliera,
la calzamaglia appena lavata.

calzettoni su fino ai ginocchi,
doppio nodo alla scarpa firmata.

baci tua moglie chiudendo gli occhi,
come se fosse l'ultima volta.

la (di)partita del cuore
corse sfrenate,
non senti il dolore,
tra calci e legnate.

affondi in un lento doppiopasso,
vai al centro con la finta di panza.

lasci l'avversario di sasso,
con la musica sarebbe danza.

detti il passaggio in profondità,
sagace usi le fasce scoperte.

al portiere manca l'agilità,
la palla passa tra le gambe aperte.

la (di)partita del cuore
corse sfrenate,
non senti il dolore
tra calci e legnate.

sprinti repentino sulla fascia,
urli 'dammela, sono libero!'.

l'ala fiduciosa te la lascia,
rotola lenta e ci credi davvero.

sei pronto allo scatto da felino,
poi pensi è lunga, chi to fa fa'

e all'improvviso ricordi preciso
le tagliatelle che fumano già