domenica 14 dicembre 2014

Dei piccoli piaceri della vita




Oggi era il giorno giusto per una piccola gioia della vita che da tempo avevo perduto: fare la spesa al sabato mattina così come ci si è svegliati.
Freddo, ma non troppo. Umido, ma non piovoso. Cinque minuti, tanto non mi vede nessuno. Ho pure cambiato supermercato per sicurezza, non volevo essere riconosciuto. E così mi sono sollevato dal divano, ho dato una carezza fugace al termosifone bollente e sono uscito in tuta da casa e maglione scolorito.
Scoordinati, ma questo è davvero irrilevante. I pantaloni fanno parte di un completino comprato al mercato alla fine del decennio scorso. Caldi, comodi, blu scuro con una striscia blu chiaro ai lati. La felpa, invece, è dei tempi del liceo. Grigio topo e aggressiva con le macchie, nel senso che nessuna le resiste. Per coerenza non ho fatto la barba, né, va da sé, mi sono pettinato.
Giaccone e via. Individuata la corsia giusta ho preso il pane e i biscotti e mi sono avviato alle casse. C'era gente. Ho tirato su il bavero, la giacca abbottonata sino al mento.
'Oh ciao', mi dice una. La mia vicina di casa. 'No, cazzo', penso. Arrossisco. Bofonchio qualcosa. Mi nascondo dietro il display delle caramelle.
Poi la guardo meglio. Pantalone mimetico militare e maglione arancione anni '80. Capelli arruffati e occhiaie. Giaccone blu con strisce grigie. Orgogliosa e sicura, lì dove io sono imbarazzato e in colpa.
Ho capito che lo stavo facendo male. Allora ho sbottonato la giacca e tirato fuori il petto. L'ho guardata di nuovo. Mi ha sorriso complice.

Nessun commento:

Posta un commento